La Fattoria di Pietrabuona appartiene alla famiglia Galeotti Flori.

E’ un luogo molto amato e il nostro augurio è che le molte persone, che da tutto il mondo vengono qui per una vacanza, sentano questi nostri sentimenti ed apprezzino questi posti.

L’azienda agricola si è adattata ai cambiamenti dei tempi. Oggi è particolarmente attenta alla sostenibilità e al mantenimento dell’ambiente.

Qui, una foto di un incontro di famiglia. Molti sono lontani ma il piacere di ritrovarsi a Pietrabuona è sempre grande.

La tenuta si trova a 8 km da Pescia, su una collina in parte coltivata a oliveto, come da antica tradizione, e in parte coperta di castagni da frutto.

La Fattoria di Pietrabuona si estende su una superficie totale di circa 68 ettari, che per gran parte si trova sul Poggio di Zano: una collina sempre verde, nella Svizzera pesciatina in Valleriana, attraversata da una strada poderale lungo la quale si incontrano le case coloniche dei 7 antichi poderi, ora ristrutturati nel pieno rispetto della loro linea architettonica originaria.

Alcune case coloniche hanno un unico appartamento, altre sono divise in due o tre abitazioni i cui nomi ricordano il contadino che le abitava o l’uso che si faceva di quella porzione di casa colonica.

Ma cosa vuol dire “podere”?

Il podere, dal latino fundus, è l’unità fondiaria elementare di una società rurale, che comprende tutte le strutture necessarie a garantire sostentamento a una famiglia contadina.

Con il termine “podere” si indicava che l’estensione coltivabile del terreno era proporzionata al “potere” del nucleo familiare insediato nel fondo, cioè alla sua potenzialità di lavoro.

Dal Medioevo fino agli anni ’60, il podere è stato al centro della società contadina toscana. Il podere comprendeva la terra e la casa colonica dove il contadino viveva con la sua famiglia, che partecipava al lavoro agricolo. Le colture erano molte e differenti fra loro, in modo da coprire tutti i fabbisogni e rendere il contadino autosufficiente in tutto e per tutto.

La casa colonica, il luogo in cui le famiglie contadine vivevano e lavoravano, comprendeva anche stanze destinate ai più svariati utilizzi che generalmente occupavano porzioni di colonica.

In omaggio alla tradizione e alla lunga storia del luogo, abbiamo lasciato invariati i nomi di questi poderi. I nomi degli appartamenti  ricordano  il contadino che li abitava o dove venivano ricoverati gli animali (Stalle), dove si produceva e si conservava il vino (Tinaia), dove si conservava il grano (Granaio), dove si seccavano le castagne (Metato) per poi ricavarne la farina e dove si conservava il fieno (Fienile).